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22/09/2023
SOLENNE CELEBRAZIONE DI S. MAURIZIO PATRONO DEGLI ALPINI A DOMODOSSOLA
Venerdì 22 settembre 2023, al monumento ai caduti di Domodossola l'alzabandiera, curata dal direttore del museo degli alpini Ossolani "Don Carlo Righini" e gli onori al vessillo sezionale ed ai gagliardetti dei gruppi alpini presenti. Poi la S. Messa in onore del Santo Patrono delle penne nere S. Maurizio, generale romano e comandante di legione che si oppose al massacro di donne e bambini durante una campagna di conquista e per questo venne trucidato con tutti i suoi soldati. 
Al termine l'onore ai caduti, di fronte al monumento, ha concluso la breve ma intensa cerimonia nell'anno del centenario sezionale. 
EVVIVA SAN MAURIZIO, EVVIVA GLI ALPINI! 






02/04/2023
150° ARRIVO A DOMODOSSOLA 10° COMPAGNIA ALPINA
Domenica 2 aprile 2023, presso la sezione degli alpini di Domodossola, in via G. Spezia 9, si è svolta una breve ed intima cerimonia per ricordare i 150 anni dell’arrivo, a Domodossola, proprio il 2 aprile 1873, dei 130 alpini ossolani della 10° Compagnia, tra le prime 15 istituite il 15 ottobre 1872 con la nascita del Corpo con Regio decreto n°1056.
La 10° era alle dipendenze del Distretto Militare di Novara.
Il 10 marzo 1873 Lo Stato Maggiore del Regio Esercito diramò le indicazioni per il reclutamento indicando da quali comuni dovevano essere tratte le reclute per ciascuna compagnia (mandamenti), per la zona di Domodossola i comuni indicati furono il capoluogo ossolano, appunto e Crodo per poi estendersi, nel corso degli anni, agli altri insediamenti ossolani.
Il personale della truppa, secondo decreto di fondazione, doveva provenire dalle zone geografiche in cui aveva sede la compagnia mentre gli ufficiali potevano provenire anche da fuori.
Della 10° facevano parte i coscritti della classe di leva del 1852 con qualche 1851 e 1849.
Il territorio di competenza della nuova unità militare insediatasi era l’intera Valle del Toce.
L’organico, come previsto dallo Stato Maggiore del Regio Esercito, prevedeva:
1 Capitano (comandante di compagnia);
3 Ufficiali subalterni (tenenti e/o Sottotenenti) in servizio permanente;
Fino a 2 Sottotenenti di Complemento;
120 uomini di truppa così composti
-           6   Sergenti;
-           12 Caporali;
-           1   Caporale Furiere;
-           1   Furiere;
-           3   Trombettieri;
-           8   Zappatori
-           89 Soldati.
I primissimi ufficiali della 10° compagnia alpina di Domodossola furono:
Capitano Leopoldo scavini;
Tenente Giulio Baretta;
Sottotenente Pietro Canaperia;
Sottotenente Alessandro Cavanna;
Sottotenente di Complemento Damaso Rizzio.
Le prime esercitazioni di tiro, combattimento ed escursioni ebbero come teatri il Cusio, la Val Sesia, le Valli ossolane Anzasca, Antrona, Bognanco, Divedro, Antigorio e Formazza, Vigezzo, oltre alla Valle Cannobina per rientrare, poi, a Domodossola, nell’estate di quello stesso anno.
Il territorio da esplorare poteva essere familiare ma la nuova condizione di soldati di montagna faceva sembrare come se tutto fosse nuovo ed ancora da scoprire.
Alla presenza del presidente sezionale Giovanni Grossi, del vice Sandro Bonfadini, della vice direttrice del museo degli alpini ossolani “Don Carlo Righini” dott.ssa Isabella Calò, del coordinatore del nucleo giovani sezionale Alessandro Lana, di alcuni membri la Commissione cultura, Dario Lana, dott.ssa Barbara Costanzo e Luigi Sogliani, del tesoriere sezionale Roberto Ciamparini e dell’assessore alle pari opportunità del Comune di Domodossola dott.ssa Antonella Ferraris, dopo un breve discorso in ricordo di quell’ importante avvenimento di un secolo e mezzo fa, del coordinatore Alessandro Lana, è stata scoperta una targa per commemorare l’evento.
Questa è la testimonianza che la terra d’Ossola è legata alle Truppe Alpine fin dagli albori del corpo e questa memoria, unita ad un’importante tradizione, tramandata nei decenni, non può e non deve essere dimenticata.




 


02/03/2023
PRESENTATO IL LIBRO SULLA VITA DI DON CARLO RIGHINI
Giovedì 2 marzo 2023, nel salone della sede della sezione alpini di Domodossola, é stato presentato il volume dal titolo "LA PENNA NERA E LA FEDE - Don Carlo Righini" pubblicato dalla sezione alpini e dal museo degli alpini ossolani intitolato proprio all'indimenticato sacerdote.
Alla presenza del presidente sezionale Giovanni Grossi, del Consigliere Nazionale ANA Gianpiero Maggioni, del Revisore dei Conti Nazionale ANA Massimo Andreini, del cappellano sezionale Don Vincenzo Barone, del parroco di Beura e Cardezza don Paolo Cavagna e dell'assessore alle pari opportunità del Comune di Domodossola Antonella Ferraris, i due autori: la dott.ssa Isabella Calò ed Alessandro Lana, rispettivamente vice e direttore del museo degli alpini ossolani "don Carlo Righini", hanno illustrato, ai presenti, gli aspetti salienti del volume, il taglio essenziale dello stesso e la scelta di renderlo di semplice e comprensibile lettura. La pubblicazione é divisa in tre parti relative alla figura del cappellano militare, alla biografia di don Carlo per terminare con la descrizione del suo medagliere e alcuni aneddoti sulla sua vita.
Un'opera che significa un ideale ringraziamento ed un tributo a don Carlo che comprende la più completa raccolta di informazioni, documenti ed immagini di un sacerdote che, dopo la parentesi bellica e di prigionia degli anni 1940-45, con gli alpini, ha dato molto e molto ha significato per la comunità religiosa di Beura e Cardezza, e non solo, e per le penne nere ossolane.
Libro realizzato grazie alla preziosa collaborazione di persone vicine a don Carlo tra cui l'alpino Claudio Guglielmetti, storico capogruppo degli alpini di Beura, andato avanti da alcuni anni, che si é sempre prodigato per rendere disponibile più materiale possibile dell'amato parroco, opera continuata, con impegno, dalla figlia Roberta, dopo la scomparsa del padre.
Il libro, in edizione unica, limitata e numerata di 150 copie, é disponibile, per l'acquisto o prenotazione, presso la sede della sezione alpini di Domodossola, in via G. Spezia 9, con gradito preavviso, al consigliere Alessandro Lana.









23/02/2023
"LA PENNA NERA E LA FEDE"- "DON CARLO RIGHINI"
Il 2 marzo 2023, nell'ambito dei festeggiamenti del centenario della nostra sezione alpini di Domodossola, verrà presentato il volume sulla vita di don Carlo Righini, indimenticato cappellano militare durante la seconda guerra mondiale, parroco di Beura e Cardezza e cappellano della sezione alpini di Domodossola per quarant'anni. La pubblicazione, data alle stampe alla fine del 2022, é stata realizzata in occasione del 110° anniversario della nascita e 30° della scomparsa dell'amato sacerdote che, finalmente, potrà essere ricordato dalla prima e unica pubblicazione a lui dedicata, una tappa obbligata per raccontare della figura di un uomo di fede molto legato all'Ossola ed ai suoi alpini ed a cui é intitolato il nostro museo sezionale.






10/10/2016
"ALPINI TRA LE AMBE ATTILIO BAGNOLINI"
Finalmente, dopo 80 anni, la medaglia d'oro al valore degli alpini , l'ossolano Attilio Bagnolini, caduto nella campagna d'Etiopia il 31 marzo 1936, é ricordato in un libro a lui dedicato che lo inserisce nello scenario italiano e coloniale dell'epoca, ne nearra le gesta, unitamente ad altri alpini ossolani decorati al valor militare e combattenti, insieme a lui , nell'impresa africana.
Le memorie, gli aneddoti, la ricostruzione storica degli eventi lo rendono un volume semplice nella lettura, scorrevole nella cronologia dei fatti e corredato da immagini che arricchiranno il bagaglio culturale del lettore, sia appassionato che semplice curioso o neofita.
Da non perdere, disponibile rivolgendosi alla sezione alpini di Domodossola al numero: 0324 44434, email: domodossola@ana.it e presto anche sui canali e-commerce più diffusi.
non perdete l'occasione di avere un volume senza precedenti, un pezzo inedito della storia d'Italia e degli alpini.




12/07/2016
CENT'ANNI FA IL SACRIFICIO DI BATTISTI E FILZI

Cento anni fa, durante il primo conflitto mondiale, due irredentisti(nati sotto il dominio austriaco ma italiani) trentini, Giuseppe Cesare Battisti,  4 febbraio 1875, e Fabio Filzi, 20 novembre 1884, rispettivamente Tenente e Sottotenente  della 2° compagnia di marcia del battaglione “Vicenza” del  6° Reggimento alpini, vennero catturati da una compagnia di Kaiserjaeger austriaci, comandata dal trentino Bruno Franceschini, nei pressi del Pasubio, Malga Campobrun,il 10 luglio 1916, mentre con gli altri reparti italiani avevano appena completato la controffensiva nei confronti della “Strafexpedition” austroungarica o spedizione punitiva di primavera. Personaggi di spicco nel panorama bellico e sociale dell’epoca in quanto Battisti, nonostante le sue simpatie irredentiste, si candida al parlamento di Vienna e viene eletto deputato. 
Volle occupare questa posizione di prestigio, in seno all’impero, per affermare a gran voce i suoi intenti di libertà e patriottismo italiano cercando di allentare, sempre più, il giogo asburgico.
All’entrata in guerra dell’Italia, il 24 maggio 1915, si arruola, col grado di tenente, volontario nella 50° compagnia del Battaglione “Edolo” del 5° Reggimento alpini per poi essere trasferito al 6° Reggimento.
Filzi abbraccia da subito le ideologie irredentiste di alcuni ambienti trentini. Assolti gli obblighi di leva, a Salisburgo, venne richiamato alle armi e partecipò a movimenti di protesta sulla scia delle gesta del più noto Cesare Battisti.
Allo scoppio della prima guerra mondiale diserta l’esercito austroungarico e si arruola volontario nel battaglione “Vicenza” del 6°alpini dove finalmente conosce, come suo diretto superiore, il Ten. Cesare Battisti.
Condannati a morte per alto tradimento, dopo un processo in cui non rinnegarono alcuna delle loro gesta, furono impiccati, nel castello del Buon Consiglio di Trento, tra insulti e ingiurie della popolazione locale, il 12 luglio 1916.A Battisti e Filzi venne concessa la massima onoreficenza in ambito militare, la medaglia d’oro al valore, sono ricordati tra i principali personaggi dell’irredentismo italiano, eroi nazionali e padri della Patria.


 


16/06/2016
CENTOUNO ANNI FA LA BATTAGLIA DI MONTE NERO

Montagna alta 2245 m. e situata, oggi, in territorio sloveno, oltre il confine nord orientale italiano, rimase all'italia dal 1920 al 1947. 
Divenne celebre durante la prima guerra mondiale e più precisamente nella notte tra il 15 e il 16 giugno 1915 che vide la conquista della sua vetta da parte di alcuni reparti del Regio esercito italiano tra cui, soprattutto, gli alpini di sei compagnie, tre del battaglione "Exilles" e altrettante del "Susa", del 3° reggimento al comando del colonnello Donato Etna. 
La posizione strategica era presieduta dai soldati asburgici che la consideravano inespugnabile per la conformazione geomorfologica, particolarmente difficile da affrontare.
Fu il primo successo italiano dopo l'entrata in guerra il 24 maggio 1915.
la presa della vetta, fondamentale per l'avanzata verso l'isonzo, fiume di rilevante importanza perché costituiva un confine naturale tra i due schieramenti in guerra. La conquista del Monte Nero fu affidata, dal Generale Cadorna, comandante il regio esercito, al IV Corpo d'armata.
Nottetempo, gli alpini del 3° arrampicarono sulle scoscese pareti della montagna senza compiere il benché minimo rumore, con grande concentrazione e dedizione alla causa.
Gli uomini dell'"Exilles" salgirono dal versante meridionale mentre quelli del susa procedettero su quello settentrionale giungendo per primi ed ingaggiarono lo scontro con i soldati austriaci, in parte addormentati. Gli uomini dell' "exilles" udendo i rumori dello scontro si unirono alla battaglia dando manforte ai loro colleghi al comando del ventenne sottotenente Alberto Picco dell'84^ compagnia che venne ferito gravemente durante lo scontro e morì in seguito alle ferite riportate. Grazie a questo attacco, il comandante l'84^ capitano Vincenzo Albarello riuscì a guadagnare la cima ed a piantarvi il tricolore.
Sull'altro versante gli uomini del "Susa", con un'azione fulminea riuscirono ad accerchiare e catturare un intero battaglione austroungarico .
in seguito il nemico cercò di riprendersi la vetta ma invano, grazie alla determinazione del capitano Albarello e dei suoi alpini .
Per questa impresa i battaglioni "Exilles" e "Susa" vennero decorati con la medaglia d'argento al valor militare.
Inoltre, in onore al coraggio ed alla determinazione delle penne nere venne composto uno dei più famosi e commoventi canti degli alpini "Monte Nero"...Appunto.


 Tavola di A. Beltrame  "Domenica del Corriere" che celebra l'impresa di Monte Nero



04/06/2016
CENTO ANNI FA LA STRAFEXPEDITION AUSTRIACA

Tra il 15 maggio e il 27 giugno 1916, nella zona montuosa del vicentino,il Regio Esercito italiano fu costretto ad affrontare la "Strafexpedition"o "spedizione punitiva" da parte delle truppe asburgiche . La spedizione fu organizzata, con la piena partecipazione del generale austriaco Conrad Von Hotzendorf, a seguito delle prime vittorie italiane nel conflitto nel 1915 che rimaneggiarono pesantemente il fronte di attacco austroungarico dalla Valsugana (Lombardia) ad Asiago (Veneto).
A causa dell'inverno impietoso, il periodo designato, aprile, non potè essere preso in considerazione dagli asburgici, in quanto i materiali e gli uomini impegnati nell'operazione tardavano a raggiungere la zona tra Trento e Folgaria, da cui doveva partire la spedizione.
Si optò per il 15 maggio.
Le unità italiane dislocate sulla stessa bisettrice ebbero sentore di qualcosa di grosso che si stava preparando oltre confine e, le testimonianze di alcuni soldati austroungarici disertori che varcarono le linee, confermarono un imponente movimento di uomini e materiali sul fronte austriaco.
in un primo momento il Generale Cadorna non credette all'ipotesi di un'offensiva austriaca ma, in seguito, fece mobilitare alcune unità italiane a ridosso dei confini che per primi avrebbero dovuto rintuzzare l'attacco.
L'attacco fu inesorabile e, nonostante si attendessero l'offensiva, le truppe italiane subirono delle perdite e persero alcuni settori del fronte.
La notizia di queste prime vittorie austriache seminò il panico tra alcuni reparti italiani.
Vennero rimpatriati soldati dalla Libia e Cadorna chiese aiuto agli alleati russi per tagliare fuori parte delle truppe ungheresi impegnate nell'attacco.
Il contrattacco italiano fu all'altezza, si combatté strenuamente per tutto l'altipiano di Asiago, tanto che tra il 27 e 28 maggio gli italiani, seppur stremati e con molte perdite all'attivo, non cedettero contro le preponderanti forze austriache, fecero saltare il forte Corbin per impedire agli asburgici di potersi riorganizzare.
Il 4 giugno partì la controffensiva russa, tanto agognata da Cadorna, che costrinse gli austroungarici, ormai stremati da settimane di battaglia, a ripiegare in quanto i rifornimenti dal Tirolo vennero tagliati fuori dall'offensiva russa.
Gli italiani attaccarono ai lati le truppe austriache costrette a ripiegare su posizioni più sicure.
Tra il 15 e il 27 giugno le linee italiane riuscirono a ricacciare, su posizioni molto arretrate, le truppe austroungariche.
All'offensiva parteciparono il 6° gruppo ed il 7° e 9° reggimento alpini.

                    Alpini e austriaci durante l'offensiva di primavera del 1916


27/03/2016
74° DELLA STRAGE DEL "GALILEA"
Nella notte tra il 28 e il 29 marzo ricorrono i 74 anni dalla strage del "Galilea", il piroscafo che, insieme ad altri cinque, riportava i soldati in patria dalle coste greche. Sul Galilea c'erano gli alpini del battaglione "Gemona", alcuni del "Tolmezzo", il comando dell'8° reggimento, alcuni reali carabinieri ed un ospedale da campo per un totale di 1270 persone circa. Al largo delle coste greche, tra Patrasso e le isole di Paros e Antiparos, il sommergibile inglese "Proteus", in ricognizione in quelle acque, intercetta il convoglio italiano verso la mezzanotte e sgancia due siluri che colpiscono irrimediabilmente il "Galilea", l'impatto è tremendo, lo scafo viene squarciato e la nave imbarca acqua molto velocemente, la stessa si inclina di circa 25 gradi prima di colare a picco verso le 2.00. Dei passeggeri muoiono circa 940 persone, il battaglione "Gemona" e' decimato e con loro molti altri militari.
I superstiti, aggrappati ad alcuni rottami del relitto o ai salvagenti, vengono tratti in salvo alle prime luci dell'alba dalle altre navi del convoglio miracolosamente scampate all'attacco.
A Muris, piccolo paesino in provincia di Udine il monumento ai caduti alpini ricorda il tragico evento recando i nomi di tutte le penne nere vittime dello stesso. Per non dimenticare!


Il libro di P.Montina sul tragico evento ed uno scorcio del monumento di Muris con i nomi delle vittime
 
14/02/2016
80 ANNI FA LA VITTORIA DI GARMISCH
Sono passati ottant'anni dalla splendida impresa della pattuglia militare olimpica ai giochi invernali di Garmisch Partenkirchen del 1936. Gli alpini della squadra italiana, contro ogni pronostico, baragliarono gli avversari più blasonati come la Finlandia, la Norvegia e la stessa Germania, padrona di casa e grande favorita.
Luigi Perenni, Stefano Sertorelli, Sisto Scilligo, di Formazza, e la riserva Ettore Schranz, di Macugnaga, agli ordini del formidabile sciatore Capitano Enrico Silvestri, salirono sul tetto del mondo conquistando l'oro in una disciplina massacrante.
Grande soddisfazione dell'Italia intera ed impresa che verrà ricordata per il suo alto valore umano e sportivo.
Un altro grande esempio di valori alpini e sacrificio per raggiungere un obiettivo insperato.
Non dimentichiamo gesti come questo!

La pattuglia prima della gara: Schranz, Perenni, Sertorelli, Scilligo e Silvestri e l'arrivo al traguardo

29/01/2016
80° DELLA CAMPAGNA D'ETIOPIA
Quest'anno ricorrono gli 80 anni dalla campagna d'Etiopia del 1935-36, proprio nel gennaio '36 gli alpini e gli artiglieri della divisione Pusteria, appositamente costituita per la campagna d'Africa, sbarcarono al porto di Massaua, nell' Eritrea italiana, per la volta dell'Etiopia.
Campagna che vide le nostre penne nere e le truppe italiane combattere, affiancate dagli ascari, indigeni eritrei arruolati nel Regio Esercito, contro le armate di abissini del Negus Haile Selassie'.
La campagna si concluse piuttosto repentinamente, dopo la cruenta battaglia di Mai Ceu, a passo Mecan , tra il 31 marzo e il 4 aprile '36, dopo la quale l'Etiopia venne dichiarata italiana. A Mai Ceu perse la vita, in atto eroico, l'unica medaglia d'oro al valor militare della nostra sezione, l'alpino Attilio Bagnolini di Villadossola.
La colonia italiana nel corno d'Africa si stabili' fino al 1941 con la costituzione, in loco, del battaglione alpino Uork Amba, in onore di una delle localita' teatro dei combattimenti.
Dopo di che, nella battaglia di Cheren, le nostre truppe furono sconfitte da quelle britanniche ed anche l'Africa Orientale Italiana scomparve assieme ad esse.
Per ricordare questo avvenimento, dalla meta' di febbraio sara' disponibile, nelle sale del museo, un piccolo allestimento a tema con particolare attenzione agli alpini in Africa e agli ascari, le truppe indigene dell'Esercito Italiano combattenti in Etiopia. Invitiamo, tutti coloro che fossero interessati a non perdere questa occasione!


21/12/2015
GRANDE SUCCESSO LA PROIEZIONE DEL FILM "SOLDATO SEMPLICE"
Grande successo, venerdi 18 dicembre 2015, ha riscosso la proiezione del film di Paolo Cevoli "Soldato Semplice" che narra delle vicissitudini di un maestro elementare, sui generis, che viene catapultato, contro la sua volontà, tra gli alpini sul fronte dolomitico del primo conflitto mondiale. Una storia piena di umanità, virtù umane, intrecci tra culture di diverse zone d'Italia, sentimenti , commozione, azione e riflessione su aspetti della società italiana del periodo bellico.
Molto apprezzato dai presenti che hanno potuto fruire di un documento insolito e parimenti interessante, fuori dai canoni classici di un mero documentario bellico, veramente una grande opportunità offerta a chi coltiva la passione per la storia del nostro Paese.
Il manifesto del film, sulla grande guerra, "Soldato Semplice" di Paolo Cevoli

05/10/2015
UN SUCCESSO LA MOSTRA DEL CENTENARIO GRANDE GUERRA
Inauguratasi venerdi 25 settembre e conclusasi domenica 4 ottobre  2015, la mostra sul centenario della grande guerra, costituita da una serie di roll-up , prodotti dall'A.N.A. con il corollario di reperti dell'epoca, documenti e biografie di illustri ossolani combattenti nel conflitto, ospitata nei locali di "Casa 40" , nel suggestivo centro storico di Domodossola, ha ufficialmente inaugurato lil ricordo del centenario del primo conflitto mondiale.
Venerdi 25 settembre, alla presenza delle autorità locali, la rappresentanza del comune domese, i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle sezioni locali delle associazioni combattentistiche e d'arma, gli alpini della sezione di Domodossola, il suo presidente, i membri della commissione museo e biblioteca ed il loro direttore Alessandro Lana, l'inaugurazione della mostra con visita guidata dello stesso direttore, per l'occasione cicerone delle autorità e personalità illustri intervenute all'evento. Già il venerdi sera e poi nei giorni seguenti strepitoso successo di pubblico, non solo italiano che ha potuto fruire dell'esposizione nache in lingua inglese, grazie agli accompagnatori della commissione museo che si sono avvicendati durante tutte le date di apertura.
L'evento é stato arricchito dalla proiezione, nella serata di venerdi 2 ottobre, nel salone della sezione alpini domese, del film "Fango e gloria" che tanto successo ha riscosso nel raccontare gli avvenimenti del primo conflitto mondiale.
Grande successo a testimonianza dell'interesse storico e culturale che molte persone dimostrano di coltivare.
 Un momento dell'inaugurazione della mostra con il direttore Alessandro Lana intento ad illustrare i pannelli espositivi alle autorità intervenute

Il manifesto del film documento sul primo conflitto mondiale "Fango e gloria"



18/09/2015
MOSTRA DEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA
Ecco il volantino con il programma degli avvenimenti della commemorazione dei 100 anni della Grande Guerra della sezione degli alpini di Domodossola in collaborazione con la commissione museo e biblioteca:

16/02/2015
CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA GRANDE GUERRA
 Nell'anniversario della Grande Guerra, scoppiata un secolo fa , che vide l'ingresso , nel conflitto , dell'Italia il 24 maggio 1915, vogliamo ricordare tutti i caduti alpini ossolani , tutti i morti italiani del conflitto ed anche quelli delle altre nazioni in campo, nostre alleate o avversarie...Idealmente ci stringiamo, a rappresentanza di tutti loro, ai due primi caduti degli alpini del 1915  cui seguirono altre 650.000 vite e vogliamo che la loro memoria rimanga imperitura attraverso la fiaccola del milite ignoto che, dal 1919 riposa all'altare della Patria a Roma , vegliato giorno e notte , per non dimenticare il sacrificio che fu e non ripercorrere le sanguinose vicende di oltre un secolo fa...Perché la guerra non fa vincitori!
 
22/01/2015
ALPINO RICCARDO GIUSTO
Nato a Udine nel 1895, lavorò come ferroviere a Sacile (PN) fino al 1914. Allo scoppio della Grande guerra e poco prima dell'ingresso, nel conflitto, dell'Italia venne arruolato negli alpini il 12 gennaio 1915 e destinato alla 16° compagnia del battaglione "Cividale" dell'8° Reggimento. 
Nella notte tra il 24 e il 25 maggio 1915, all'inizio della prima Guerra Mondiale, il suo reparto già alle 2.00 penetrava in territorio nemico e prendeva posizione sul monte Corvat, in provincia di Udine, vicino a Drenchia, altura che segnava il confine tra Italia e impero Austroungarico.Riccardo Giusto ebbe il compito, assieme alla sua colonna, di occupare la cima del monte Natpriciar davanti a Tolmino, nell'attuale Slovenia, ma i 14 gendarmi austroungarici che si trovavano al valico del Zagradan, passo poco distante che gli alpini avrebbero dovuto varcare, aprirono il fuoco contro la pattuglia italiana. Riccardo Giusto fu colpito a morte da un proiettile sparato dal nemico che, colpendolo di striscio, si trovò a rimbalzare sulla vanghetta metallica a corredo dello zaino, conficcandosi, sfortunatamente, nella nuca del militare. Immediatamente soccorso dai propri compagni, spirò nel giro di pochi minuti avendo soltanto il tempi e la forza di invocare il nome della madre
E' il primo caduto italiano e degli alpini della Grande Guerra.


 
22/01/2015
ALPINO GIOVANNI BIONDA
Nato a  Ronchi Dentro, frazione di Vanzone con S.Carlo , in provincia di Verbania oggi, Novara all'epoca , nel 1894 e residente a Macugnaga (VB), alle pendici del monte Rosa, Venne arruolato , allo scoppio della Grande Guerra e poco prima dell'ingresso, nel conflitto, dell'Italia venne arruolato negli alpini nel gennaio 1915 e destinato alla 7° Compagnia del battaglione "Intra" del 4° Reggimento. 
Nella notte tra il 24 e il 25 maggio 1915 , alle ore 4.00 , penetrando col suo plotone in territorio austroungarico , nella zona di Drenchia (UD) e  passo Zagradan, vicino a Tolmino , attuale Slovenia; Cadde sul monte Hernik in uno scontro a fuoco con un drappello di soldati austriaci di cui fu vittima il suo plotone, il nemico si ritirò frettolosamente ma Bionda era già stato colpito al ventre,immediatamente soccorso da un suo commilitone di Montecrestese la ferita, senza che egli potesse dire qualcosa, ne provocò la morte. Fu decorato , postumo, di medaglia di bronzo al valor militare.
E' Il primo caduto alpino ossolano della Guerra 1915-18.
15/01/2015
70° ANNIVERSARIO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Quest'anno, 2015, ricorre il 70° anniversario del termine del secondo conflitto mondiale. Il museo degli alpini ossolani "don carlo Righini" propone un allestimento che, per l'occasione, offre al visitatore l'esposizione di ben tre divise m40 da ufficiale di fanteria, artiglieria e genio degli alpini. Molto interessante e suggestiva. Da non perdere!

30/10/2014
PRESENTI ALL'ESPOSIZIONE ALL'IPERCOOP DI CREVOLADOSSOLA 
Nel weekend dal 24 al 26 ottobre 2014, il museo degli alpini ossolani "Don Carlo Righini" é stato presente, con un bellissimo stand molto curato ed interessante, alla 3° edizione della mostra di militaria e collezionismo al centro commerciale Ipercoop di Crevoladossola, poco distante dal capoluogo ossolano. Nella tre giorni di esposizione più di 200 visitatori si sono accostati al nostro stand con curiosità ed ammirazione, ci hanno permesso di distribuire parecchio materiale informativo e di divulgare , ancor più capillarmente, la cultura alpina attraverso una maggiore conoscenza della nostra struttura museale. Grazie!

04/04/2013
CERIMONIA PER IL 140° DELLA 10° COMPAGNIA ALPINA
Il 2 aprile 2013 alle 0re 10.00, nella "Casa dell'alpino ossolano" , sede della sezione ANA di Domodossola si é svolta un'intima e semplice cerimonia di scoprimento di una targa commemorativa dell'arrivo , 140 anni fa proprio il 2 aprile 1973, a Domodossola della 10^ compagnia alpina, dopo aver letto brevemente una piccola cronistoria dell'aevento, il responsabile del nucleo giovani, nonché nostro direttore museale, Alessandro Lana con l'altro giovane Alessio Vincler hanno scoperto la targa commemorativa alla presenza del presidente sezionale Giovanni Grossi, dei soci Luigi Sogliani, Dario Lana, Basilio Delizioso e, direttamente dal Kazakistan il neo socio Marco Rondoni. La cerimonia si é conclusa con un breve discorso del presidente Grossi e del Rondoni che ha ricordato, per l'occasione, i 70 anni della ritirata di Russia dei nostri alpini nell'inverno 1942-43.


28/03/2013
140° DELL' ARRIVO DELLA 10° COMPAGNIA ALPINA
Quest'anno, 2013 ricorre l'importante avvenimnento dei 140 anni dell'arrivo, a Domodossola della 10° compagnia alpina tra le prime 15 del corpo fondato il 15 ottobre 1872, infatti, proprio il 2 aprile 1873, nel capoluogo ossolano giunsero le prime penne nere della storia dell'Ossola con sede nella caserma situata al monte Calvario, poi denominata "Chiossi", gli alpini della 10° erano tutti reclutati in ossola, secondo le direttive dell'atto costitutivo volute dal Capitano Perrucchetti, il papà degli alpini.I primi 5 ufficiali della 10°,da maggio a settembre 1873, furono: (da sinistra)
Tenente Cavanna Alessandro, Tenente Canaperia Pietro, Tenente Boretta Giulio, Capitano Scavini Leopoldo, Sottotenente di complemento Birrio.


15/06/2012
ABBIAMO, FINALMENTE, LA NOSTRA SEGNALETICA

Finalmente, dopo alcuni mesi di richieste,a gfiugno di quest'anno (2012), grazie all'interessamento della dott.sa Isabella Calò , membro della commissione museo e biublioteca della sezione alpini di Domodossola, l'Amministrazione Comunale di Domodossola ha fatto installare ben tre cartelli con l'indicazione del "Museo degli alpini ossolani" situati all'imbocco di via Gibellino, dopo la rotonda in ingresso alla città, all'imbocco di via Marinai d'Italia, da via Galletti e all'imbocco di via Giorgio Spezia sull'incrocio tra via gibellino e via marinai d'Italia. importante traguardo raggiunto per dare ancora maggior visibilità al museo dedicato al compianto don Carlo Righini e ulteriore strumento per facilitare i visitatori nel raggiungimento dei locali da visitare. La commissione museo e biblioteca, il direttore del museo degli alpini ossolani Alessandro Lana e il presidente della sezione ANA di Domodossola Giovanni Grossi ringraziano di cuore l'Amministrazione Comunale, l'assessore alla viabilità, il sindaco e il corpo dei vigili urbani per la collaborazione.


01/07/2011
SIAMO NELLA GUIDA DEI MUSEI IALIANI DELL'A.N.A.

Da giugno 2011 il nostro museo é entrato a far parte della guida musei online dell'Associazione Nazionale Alpini disponibile sul sito della medesima, la nostra realtà é una delle prime 15 in Italia a cui, speriamo, se ne aggiungeranno molte altre.Questo per dare visibilità del nostro museo con una breve presentazione dello stesso, alcune foto significative e informazioni utili ai visitatori che anche online possono accedere alla guida ed alle pagine di queste realtà storiche dell'ANA nel nostro Paese. Uno strumento in più per far conoscere uno spaccato di storia degli alpini qui in Ossola e le vicissitudini che i soldati di questo mitico corpo hanno vissuto partendo dalle nostre piccole valli per contribuire a fare grande l'Italia.
PER VISUALIZZARE LA GUIDA MUSEI DELL'ANA ONLINE IN FORMATO PDF ANDARE SUL SITO ANA DAL LINK IN BASSO , CLICCARE CENTRO STUDI NEL MENU A TENDINA DEL SITO E CLICCARE GUIDA AI MUSEI DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI, SI APRE IL PDF E SCORRENDO LE PAGINE TROVERETE IL NOSTRO MUSEO CON TUTTE LE INFO NECESSARIE. Vi aspettiamo!

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